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Visite turistiche

E’ uno dei monumenti simbolo dell’Abruzzo e il più importante della città di Atri, località d’arte a pochi chilometri da Pescara: si tratta della Basilica di Santa Maria Assunta, uno dei più importanti esempi del romanico abruzzese, consacrata nel 1223 ma ricostruita nei secoli successivi. Si presenta in pietra d’Istria con il suo aspetto maestoso anche se semplice. La facciata rettangolare è impreziosita dal bel portale del Maestro Rainaldo, scultore anche degli archivolti, dei capitelli e dei piedritti, ed è collegato da una cornice che parte da due leoni ad un rosone sormontato da una nicchia che contiene la figura della Madonna con Bambino. Sul lato destro si ammirano tre portali datati e firmati: il primo, di Rainaldo, è del 1305 in chiaro stile gotico con un elaborata ornamentazione a traforo di capitelli che raffigurano uccelli beccanti; il portale di mezzo e il terzo sono di Raimondo di Poggio, rispettivamente del 1288 e del 1302, ed offrono un eccellente repertorio di maestria e tecnica marmoraria con i ricchi ornamenti, i capitelli lavorati, le lunette. Sul fianco sinistro, invece, spicca il Campanile rivestito di conci in pietra d’Istria, alto 54, 50 metri con una scala interna di 147 gradini. A pianta quadrata e poggiante su un solido basamento, è un pregevole esempio di architettura romanica. L’ampio interno con tre navate ospita straordinari tesori.
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Katedral
2 Piazza Duomo
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E’ uno dei monumenti simbolo dell’Abruzzo e il più importante della città di Atri, località d’arte a pochi chilometri da Pescara: si tratta della Basilica di Santa Maria Assunta, uno dei più importanti esempi del romanico abruzzese, consacrata nel 1223 ma ricostruita nei secoli successivi. Si presenta in pietra d’Istria con il suo aspetto maestoso anche se semplice. La facciata rettangolare è impreziosita dal bel portale del Maestro Rainaldo, scultore anche degli archivolti, dei capitelli e dei piedritti, ed è collegato da una cornice che parte da due leoni ad un rosone sormontato da una nicchia che contiene la figura della Madonna con Bambino. Sul lato destro si ammirano tre portali datati e firmati: il primo, di Rainaldo, è del 1305 in chiaro stile gotico con un elaborata ornamentazione a traforo di capitelli che raffigurano uccelli beccanti; il portale di mezzo e il terzo sono di Raimondo di Poggio, rispettivamente del 1288 e del 1302, ed offrono un eccellente repertorio di maestria e tecnica marmoraria con i ricchi ornamenti, i capitelli lavorati, le lunette. Sul fianco sinistro, invece, spicca il Campanile rivestito di conci in pietra d’Istria, alto 54, 50 metri con una scala interna di 147 gradini. A pianta quadrata e poggiante su un solido basamento, è un pregevole esempio di architettura romanica. L’ampio interno con tre navate ospita straordinari tesori.
L'Oasi WWF Calanchi di Atri è la conferma della varietà del paesaggio naturale italiano e della biodiversità delle zone collinari. La Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri si trova in un Sito d'Importanza Comunitaria (SIC IT7120083) nel Comune di Atri (Te). L'area si estende per circa 380 ettari e presenta una delle forme più affascinanti del paesaggio collinare adriatico, i calanchi, a cui si aggiungono fossi, laghetti, macchie boschive, campi coltivati. Sito web: http://www.riservacalanchidiatri.it
Calanchi di Atri
Via Colle della Giustizia
L'Oasi WWF Calanchi di Atri è la conferma della varietà del paesaggio naturale italiano e della biodiversità delle zone collinari. La Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri si trova in un Sito d'Importanza Comunitaria (SIC IT7120083) nel Comune di Atri (Te). L'area si estende per circa 380 ettari e presenta una delle forme più affascinanti del paesaggio collinare adriatico, i calanchi, a cui si aggiungono fossi, laghetti, macchie boschive, campi coltivati. Sito web: http://www.riservacalanchidiatri.it
Verso Est (dalla Rocca di capo d’atri alla chiesa di S. Domenico), circa 2 km di passeggiata permettono ai visitatori di ammirare tutto il paesaggio circostante. Edificato sopra a resti di mura fortificatrici, soffermandosi è possibile ammirare un ampio scorcio di panorama che va dal mare sino alle Vette della Maiella e del Gran Sasso. Lungo il tragitto sono presenti opere del Simposio di scultura, panchine dove riposare e piccole aree verdi per rinfrescarsi. Al disotto di quest’area, sono presenti numerose aperture, simili a quelle del complesso delle Grotte, sul versante opposto.
Belvedere Atri
Verso Est (dalla Rocca di capo d’atri alla chiesa di S. Domenico), circa 2 km di passeggiata permettono ai visitatori di ammirare tutto il paesaggio circostante. Edificato sopra a resti di mura fortificatrici, soffermandosi è possibile ammirare un ampio scorcio di panorama che va dal mare sino alle Vette della Maiella e del Gran Sasso. Lungo il tragitto sono presenti opere del Simposio di scultura, panchine dove riposare e piccole aree verdi per rinfrescarsi. Al disotto di quest’area, sono presenti numerose aperture, simili a quelle del complesso delle Grotte, sul versante opposto.
La Città di Atri presenta un peculiare e imponente impianto idrico sotterraneo, una parte ipogea di estremo interesse storico-archeologico costituito da cisterne, fontane antichissime, una ricca e ramificata rete di cunicoli, grotte, che facevano ragionevolmente parte di un unico grandioso sistema idrico sotterraneo di origine preromana e successivamente sfruttato dall’antica urbe per convogliare le acque in punti prestabiliti, sia percolanti che provenienti da piccole risorgive. La caratteristica che deve avere condizionato la scelta dei primi abitanti è sicuramente la notevole estensione di un’area edificabile e protetta dalla natura del suolo. Dell’organismo urbano preromano conosciamo tuttavia molto poco, si comincia a definire una configurazione strutturale urbanistica soltanto a partire dal periodo romano, nota grazie agli importanti rinvenimenti archeologici dell’ultimo secolo e alle fonti latine, in particolare di Plinio e Polybio. In tal periodo la città di Hatria era meta delle grandi strade di comunicazione che partivano da Roma, ricordiamo la Via Caecilia, una diramazione della Salaria che collegava Roma con l’Adriatico, assumendo nel periodo imperiale un elevatissimo standard qualitativo e quantitativo come ampiamente denotano sia le permanenze strutturali, teatro, terme/ macellum, cisterne, tratti di basolato stradale, domus, mosaici, che rinvenimenti di materiale vario ed eterogeneo.
Piazza Duchi d'Acquaviva
Piazza Duchi d'Acquaviva
La Città di Atri presenta un peculiare e imponente impianto idrico sotterraneo, una parte ipogea di estremo interesse storico-archeologico costituito da cisterne, fontane antichissime, una ricca e ramificata rete di cunicoli, grotte, che facevano ragionevolmente parte di un unico grandioso sistema idrico sotterraneo di origine preromana e successivamente sfruttato dall’antica urbe per convogliare le acque in punti prestabiliti, sia percolanti che provenienti da piccole risorgive. La caratteristica che deve avere condizionato la scelta dei primi abitanti è sicuramente la notevole estensione di un’area edificabile e protetta dalla natura del suolo. Dell’organismo urbano preromano conosciamo tuttavia molto poco, si comincia a definire una configurazione strutturale urbanistica soltanto a partire dal periodo romano, nota grazie agli importanti rinvenimenti archeologici dell’ultimo secolo e alle fonti latine, in particolare di Plinio e Polybio. In tal periodo la città di Hatria era meta delle grandi strade di comunicazione che partivano da Roma, ricordiamo la Via Caecilia, una diramazione della Salaria che collegava Roma con l’Adriatico, assumendo nel periodo imperiale un elevatissimo standard qualitativo e quantitativo come ampiamente denotano sia le permanenze strutturali, teatro, terme/ macellum, cisterne, tratti di basolato stradale, domus, mosaici, che rinvenimenti di materiale vario ed eterogeneo.
Il Teatro comunale di Atri, eretto dall’architetto Consorti nel 1872, sorge sulla piazza del Duomo. Inaugurato la sera del 25 aprile 1881 con la rappresentazione de “Il ballo in maschera” di Verdi, l’edificio gode ormai di un grandissimo prestigio, tanto da essere paragonato - con le dovute distinzioni - alla Scala di Milano per l’esterno e al San Carlo di Napoli per l’interno. La struttura architettonica esterna, in stile neoclassi­co, riporta lo stemma della città, su cui si legge il nome latino di Atri, “Hatria”, derivato da un probabile legame dell’antica urbs con l’imperatore Adriano. All’interno, l’edificio presenta la forma tipica del teatro all’italiana, nonostante manchi il lampadario, che, visto il soffitto molto basso, avrebbe ostacolato la visione agli spettatori. La pianta della struttura, a ferro di cavallo, ospita in totale di 300 posti ed è sormonta­ta da una volta affrescata dal pittore napoletano Di Giaco­mo con “Il trionfo di Armonia”. Per le sue caratteristiche interne, e per l’eccezionale acustica, il teatro comunale di Atri è definito “la bomboniera”. In tutta la sua vita, l’edificio è stato sede di diverse rappresen­tazioni: lirica, prosa, saggi di danza, comizi elettorali ed anche commemorazioni dei caduti di guerra, che si svolge­vano ogni anno nel foyer, un’ampia stanza al di sopra dell’atrio. Dal 1936 al 1948 il teatro, conoscendo un periodo di degrado, è stato sfruttato come cinematografica e nel 1944 ha fatto da dormitorio alle truppe inglesi.Attualmente ospita un Archivio-Museo dedicato al maestro Antonio Di Jorio
Teatro Comunale di Atri
Piazza Duomo
Il Teatro comunale di Atri, eretto dall’architetto Consorti nel 1872, sorge sulla piazza del Duomo. Inaugurato la sera del 25 aprile 1881 con la rappresentazione de “Il ballo in maschera” di Verdi, l’edificio gode ormai di un grandissimo prestigio, tanto da essere paragonato - con le dovute distinzioni - alla Scala di Milano per l’esterno e al San Carlo di Napoli per l’interno. La struttura architettonica esterna, in stile neoclassi­co, riporta lo stemma della città, su cui si legge il nome latino di Atri, “Hatria”, derivato da un probabile legame dell’antica urbs con l’imperatore Adriano. All’interno, l’edificio presenta la forma tipica del teatro all’italiana, nonostante manchi il lampadario, che, visto il soffitto molto basso, avrebbe ostacolato la visione agli spettatori. La pianta della struttura, a ferro di cavallo, ospita in totale di 300 posti ed è sormonta­ta da una volta affrescata dal pittore napoletano Di Giaco­mo con “Il trionfo di Armonia”. Per le sue caratteristiche interne, e per l’eccezionale acustica, il teatro comunale di Atri è definito “la bomboniera”. In tutta la sua vita, l’edificio è stato sede di diverse rappresen­tazioni: lirica, prosa, saggi di danza, comizi elettorali ed anche commemorazioni dei caduti di guerra, che si svolge­vano ogni anno nel foyer, un’ampia stanza al di sopra dell’atrio. Dal 1936 al 1948 il teatro, conoscendo un periodo di degrado, è stato sfruttato come cinematografica e nel 1944 ha fatto da dormitorio alle truppe inglesi.Attualmente ospita un Archivio-Museo dedicato al maestro Antonio Di Jorio
Accanto alla Cattedrale troviamo la chiesa di Santa Reparata, Patrona di Atri. Caratteristica è il suo baldacchino che si trova al centro della chiesa, sotto la cupola, a coprire l'altare, si trova il famoso baldacchino in legno di noce. Realizzato in legno di noce, è opera di Carlo Riccione detto, negli atti di consegna dell'opera[1], della Montagna di Roseto (1630 circa- Atri?, ?), il massimo scultore barocco dell'Abruzzo. Pur provenendo da un paese di montagna da una famiglia non certo ricca, ebbe la possibilità di studiare a Roma da Gian Lorenzo Bernini e rimase affascinato dal suo Baldacchino di San Pietro[senza fonte]: e infatti il baldacchino della chiesa di Santa Reparata di Atri è, seppur in forme ridotte, copia esatta del baldacchino della basilica vaticana. Vi sono però alcune modifiche: la croce in cima è decorata da raggi luminosi (che non sono presenti nel baldacchino di Bernini), inoltre sotto la croce è aggiunto lo stemma della città di Atri.
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Katedral
2 Piazza Duomo
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Accanto alla Cattedrale troviamo la chiesa di Santa Reparata, Patrona di Atri. Caratteristica è il suo baldacchino che si trova al centro della chiesa, sotto la cupola, a coprire l'altare, si trova il famoso baldacchino in legno di noce. Realizzato in legno di noce, è opera di Carlo Riccione detto, negli atti di consegna dell'opera[1], della Montagna di Roseto (1630 circa- Atri?, ?), il massimo scultore barocco dell'Abruzzo. Pur provenendo da un paese di montagna da una famiglia non certo ricca, ebbe la possibilità di studiare a Roma da Gian Lorenzo Bernini e rimase affascinato dal suo Baldacchino di San Pietro[senza fonte]: e infatti il baldacchino della chiesa di Santa Reparata di Atri è, seppur in forme ridotte, copia esatta del baldacchino della basilica vaticana. Vi sono però alcune modifiche: la croce in cima è decorata da raggi luminosi (che non sono presenti nel baldacchino di Bernini), inoltre sotto la croce è aggiunto lo stemma della città di Atri.
a 60KM da Atri potete visitare il Parco Nazione del Gran Sasso e se siete amanti della montagna potete fare passeggiate nei sentieri indicati e trekking raggiungendo vette alte dove potete ammirare il mare. Infatti Il Gran Sasso è l'unico luogo dove stando in montagna si può vedere il mare. D'inverso ci sono le piste sciistiche da utilizzare con skipass e funivie e raggiungere i vari rifugi dove, prenotate prima, potete passare la notte.
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Parco Nazionale Del Gran Sasso E Monti Della Laga
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a 60KM da Atri potete visitare il Parco Nazione del Gran Sasso e se siete amanti della montagna potete fare passeggiate nei sentieri indicati e trekking raggiungendo vette alte dove potete ammirare il mare. Infatti Il Gran Sasso è l'unico luogo dove stando in montagna si può vedere il mare. D'inverso ci sono le piste sciistiche da utilizzare con skipass e funivie e raggiungere i vari rifugi dove, prenotate prima, potete passare la notte.
A meno di 2h da Atri potete visitare il Castello di Rocca Calascio. Imponente e maestoso, situato in un paesaggio di montagna che gli Inglesi definirebbero “in the middle of nowhere”, il castello di Rocca Calascio, in provincia dell’Aquila, non a caso è stato classificato dal National Geographic fra i 15 castelli più belli al mondo. Vera eccellenza storica e architettonica nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Rocca Calascio si trova ad un’altitudine straordinaria per un castello risalente al Primo Medioevo: ben 1460 metri di altitudine. Alla Rocca si arriva con un breve percorso in salita dal borgo di Calascio, oggi sede di deliziose osterie dove degustare taglieri di salumi e formaggi tipici della zona e ottimi vini locali. Per tutte le informazioni più dettagliate visitare il sito www.roccacalascio.it.
Castello di Rocca Calascio Abruzzo
A meno di 2h da Atri potete visitare il Castello di Rocca Calascio. Imponente e maestoso, situato in un paesaggio di montagna che gli Inglesi definirebbero “in the middle of nowhere”, il castello di Rocca Calascio, in provincia dell’Aquila, non a caso è stato classificato dal National Geographic fra i 15 castelli più belli al mondo. Vera eccellenza storica e architettonica nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Rocca Calascio si trova ad un’altitudine straordinaria per un castello risalente al Primo Medioevo: ben 1460 metri di altitudine. Alla Rocca si arriva con un breve percorso in salita dal borgo di Calascio, oggi sede di deliziose osterie dove degustare taglieri di salumi e formaggi tipici della zona e ottimi vini locali. Per tutte le informazioni più dettagliate visitare il sito www.roccacalascio.it.
A 80km da Atri trovate la Costa dei Trabocchi. La costa dei trabocchi, chiamata così per la presenza di numerosi trabocchi, è costituita da Circa 60 Km, di litorale, famosa in tutta Italia per la sua bellezza naturalistica e per la sua eterogeneità. Vi sono tratti di spiaggia bassa e sabbiosa, tratti a ciottolate oltre a tratti alti e rocciosi. I paesi che la compongono sono: Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chetino, Rocca San Giovanni ,Fossacesia, Torino di Sangro,Casalbordino, Vasto, San Salvo.
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Trabocchi Coast
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A 80km da Atri trovate la Costa dei Trabocchi. La costa dei trabocchi, chiamata così per la presenza di numerosi trabocchi, è costituita da Circa 60 Km, di litorale, famosa in tutta Italia per la sua bellezza naturalistica e per la sua eterogeneità. Vi sono tratti di spiaggia bassa e sabbiosa, tratti a ciottolate oltre a tratti alti e rocciosi. I paesi che la compongono sono: Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chetino, Rocca San Giovanni ,Fossacesia, Torino di Sangro,Casalbordino, Vasto, San Salvo.

Le Guide ai Quartieri

Una tappa fondamentale da fare è provare i dolci di Miss Cake -Giorgia. D'estate e durante gli eventi più importanti della città potete mangiare i cornetti durante la notte. Durante il periodo natalizio è da provare il famoso panettone Panliquizafferano, Panettone con liquirizia e zafferano tanto da rientrare nella top 10 dei panettoni italiani. E in ultimo da gustare i famosi cantucci alla liquirizia. Utilizza solo prodotti locali, come la liquirizia atriana e lo zafferano aquilano
Via Picena
Via Picena
Una tappa fondamentale da fare è provare i dolci di Miss Cake -Giorgia. D'estate e durante gli eventi più importanti della città potete mangiare i cornetti durante la notte. Durante il periodo natalizio è da provare il famoso panettone Panliquizafferano, Panettone con liquirizia e zafferano tanto da rientrare nella top 10 dei panettoni italiani. E in ultimo da gustare i famosi cantucci alla liquirizia. Utilizza solo prodotti locali, come la liquirizia atriana e lo zafferano aquilano
Durante il check-in si dovrà firmare il contratto di affitto
Via Angelo Probi
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Per gli ospiti, da prendere in considerazione

Prima del check_in c'è da firmare un contratto di affitto
Vico Rane, 64032 Atri TE, Italia
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Gå ikke glipp av

Da non perdere il mercato del lunedi' mattina

Ogni lunedi' mattina la città si tinge di colori e di vivacità per la moltitudine di stand che invadono il paese dalla villa comunale a Piazza del Comune passando per piazza Duomo e lungo il Corso Adriano
Kultur og skikker

Come mangiare gli arrosticini

Una delle peculiarità gastronomiche di Atri ma anche tutta l'Abruzzo sono gli arrosticini. Gli arrosticini sono spiedini di carne di castrato o di pecora caratterizzata da cubetti di carne di circa 1 cm di lato infilati su di uno spiedino di legno per una lunghezza di massima di 20 cm; si mangiano con le mani senza ausilio delle posate e sopratutto senza togliere il grasso, altrimenti offendete l'abruzzese :)
Dette bør du pakke

Portare vestiti invernali pesanti

Se volete venire a trovarci durante il periodo invernale è meglio che vi equipaggiate con piumini, sciarpa, cappello, guanti e altro, visto che da dicembre a febbraio fa veramente freddo.